martedì 19 febbraio 2013

il magico mondo di A N

Vi racconterò un episodio che mi è capitato tempo fa, nessuna delle persone a cui l'ho già detto ha saputo darmi una risposta razionale.
Questo inverno sono stata con degli amici a visitare un birrificio, una Brauerei, in un piccolo paesino fuori dalla città dove vivo.
stazione ferroviaria di Muenster, NRW
Sono andata in treno, parcheggiando la bicicletta fuori dalla stazione, insieme a centinaia di altre biciclette, come ho fatto altre centinaia di volte.
Oh, forse prima di cominciare dovrei descrivermi la mia fantastica, terribile bicicletta. Si chiama Brienne, perchè è molto alta, cioè, il manubrio è molto alto. E' viola, la vernice è un po' scrostata qua e là ma anche sotto è viola, perciò non è un problema. Ha il contropedale sulla ruota di dietro e il freno con la morsa davanti. La dinamo mi da' un po' di problemi e il fanale davanti non era fissato, diciamo che sobbalzava quando pedalo. Ma il problema più grosso era la sella, avevo già provato a fissarla, ma non c'è stato modo, dondolava. Come se stesse annuendo, capite? Era ferma alla giusta altezza ma si piegava avanti e indietro. E tutto questo i miei amici lo sapevano, non l'ho inventato! Della sella mi lamentavo continuamente e il faretto davanti faceva un casino infernale.
La visita e la "degustazione" ovviamente sono state uno spasso! Questi crucchi tedeschi ci sanno davvero fare, quando si tratta di rendere interessante la birra artigianale a un gruppo di studenti universitari che studiano all'estero! E' state una di quelle giornate in cui ti accorgi che alcuni dei tuoi compagni sono davvero simpatici, o hanno un bel sedere, o sono delle seccature quando entrano nella fase "triste" della sbornia, o che non si riesce a rimorchiare con un'amica leggermente frastornata che ti dorme borbottando sulla spalla.
E' stata una bella gita, al termine della quale ci siamo tutti ritrovati a bere del Gluhwein, che sarebbe il vin brulè, però corretto con del superalcolico e molto zuccherato -cosa da tenere bene in mente- e a insegnarci come si dice "mi fai un p°#]+&o?" nelle rispettive lingue. Anche se io mi sono focalizzata principalmente sulla parte di come si dice "no" in danese. Al che l'amica leggermente frastornata che mi ha dormito sulla spalla ha pensato che era finalmente ora di tornare a casa.
Siamo sulla strada di casa quando io devo frenare per fare una curva e mi rendo conto di una cosa sorprendente: il mio freno anteriore funziona! Pazzesco! E la sella è a posto, non dondola più! Super comoda! E il faretto è fissato!
La mia bicicletta è stata riparata mentre stava parcheggiata in una stazione ferroviaria tedesca.
Non è che me l'hanno rubata, come sarebbe potuto succedere, per esempio, non so, in Italia, NO, me l'hanno aggiustata. Cioè il freno l'avevano stretto troppo e un paio di giorni dopo è saltato, ma qualcuno ha preso una chiave inglese e si è messo a stringere le viti della mia sella, del mio faretto e del mio freno. E io non so perchè, e soprattutto non so come rintracciarlo per ringraziarlo!
Spero che quel tizio si sia sentito davvero bene per aver fatto una cosa così bella come questa, dovrebbe esserne fiero.

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