martedì 29 gennaio 2013

capoccionepuzzone!

Ho appena finito Wreck-it Ralph!
Ralph spaccatutto è pane per i miei denti: già alla scena in cui viene mostrato l'interno della ciabatta con tutti i videogiochini che passeggiano come in un centro commerciale ero tutta un "ooooooh!". Per non parlare di quando poi ci sono questi kart di caramelle che... ma andiamo per ordine. 
Ralph spaccatutto è il cinquantaduesimo classico Disney secondo il canone ufficiale (parole sante, wiky!). 

Ralph è un cattivo che si è stancato di essere trattato da cattivo, per redimersi scappa dal suo gioco e va alla ricerca di una medaglia da eroe.
 La trova in un videogioco sparaspara-ammazzammazza ma la perde in un videogioco di corsa con i kart, dove la sua medaglia viene impiegata dall'errore di programmazione Vanellope per iscriversi alla corsa. 
Dallo sparaspara-ammazzammazza il nostro gigante si trascina dietro uno scaraffone, che minaccia il caramelloso kart-universo, ma fortunatamente viene inseguito dal sergente del gioco precedente, seguita a sua volta dal protagonista aggiustatutto di Ralph. 

Vanellope e Ralph fanno un patto: Ralph l'aiutera a vincere e Vanellope gli restituirà la medaglia. Non svelo altro della semplice trama.


Vi svelo invece la mia opinione in merito.

Il film è molto bello, costruito bene, i personaggi sono abbastanza ben caratterizzati, le scenografie e il disegno seguono molto bene ogni cambio di ambientazione e personaggio, la trama è probabilmente un po' difficile da seguire se non si ha una certa età (e qui arriviamo al dunque).
Questo film non è stato pensato per essere apprezzato dai giovanissimi; il film straborda di citazioni a raffica che se non stai attenta PUF! perse. Già al ritrovo dei cattivi anonimi incontriamo una carrellata di icone dei videogiochi da far paura alla vetrina di Gamestop; alla festa di Felix invitano un vip, tal Mario (che per fortuna i disegnatori non hanno scomodato per davvero, facendo fare una gran figura di popò a tutti gli idraulici italiani nel mondo); quando Ralph fruga nello scatolone degli oggetti smarriti al bar trova un funghetto, delle mutande di Zangief e uno scarafaggietto come quello di Wall-e; Ralph, per respirare sotto il lago di cioccolata, usa una cannuccia dal rumore familiare; le guardie del re Candy (che di conseguenza di nome fa Calvin e regna su Candyland) sono dei biscotti Oreo che cantano oreo; Vanellope si definisce non un glitch o come diavolo è, ma pixlessica; alcuni personaggetti di contorno si muovo a scatti, come seguendo i comandi del joystick; c'è un vulcano di DietCoke e Mentos; le uova dello scaraffone assomigliano un po' tanto a quelle dello xenomorfo e quando Vanellope si trasforma in principessa lo fa "Bestia style".
Naturalmente queste non sono le cose che mi sono piaciute di più o le citazioni (quelle le trovate in altri blog più precisi e ordinati di questa serra) ma sono solo esempi per farvi capire quanto questo film sia mirato ad un pubblico "adulto", un pubblico che vuole sapere come funzionano le regole in ogni universo, che pensa maperchèhailemanicosìgrandi, che riconosce i videogiochi, che apprezza le musiche, i pixel, le corse con gli sgusci gli esperimenti fatti in casa e le prese in giro dei topos disneyani. Un pubblico così è comprato e ammaliato dalla messa in scena dei videogiochi

Ma è giusto che il genere cinematografico per eccellenza dedicato a soddisfare tutto un altro genere di pubblico, sia snaturato perchè A NOI piace così? 
è sicuramente una bella idea questa macedonia nerd e mi è piaciuta, ma forse sarei stata più felice di vedere un cartone per bambini, che piace ai bambini e del quale i bambini si ricordino.
E poi non ci sono personaggi di contorno da scompisciarsi, e si ride non per quello che i personaggi dicono ma per quello che i personaggi fanno, e certe risate se le può fare solo l'adulto.
La prossima volta avvisateci che ci portiamo i nonni piuttosto che i nipoti.

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