Non voglio parlare in modo polemico uber il significato di questa festa, solo chiacchierare.
Ho fatto mente locale e mi sono domandata che genere di donna piace a me. Mi sono risposta con degli esempi, che ho trasformato in una classifica. Non stupitevi se in questa classifica compaiono personaggi fittizi, reali e storici mischiati.
13- Jo. Di Jo March non ricordo molto, se non che le regole le stavano strette e faceva un sacco di cazzate. Da piccola mi sembrava una grandissima figa, coraggiosa, irrequieta, incontenibile. Inutile spiegare come mai mi andasse così a genio. Quando tornavo a casa con brutti voti, note, sbucciature alle ginocchia e abiti irrimediabilmente macchiati, di fronte alle prediche di mia madre, avrei voluto rispondere "almeno non mi sono venduta i capelli!".
12- Ursula. Di Ursula Iguaràn non ho trovato immagini (chissà perchè, mi domando). Ma la sua forza, la sua cocciutagine, la sua intraprendenza e la sua lucida follia mi hanno colpito come non mai. Voglio essere così da vecchia. Pazza e forte.
11- Sissi, imperatrice d'Austria. Che dire? Un'altra donna che ha segnato la mia infanzia. La cosa che mi piaceva di più è che era fuori luogo. Quello non era il suo posto, c'era sempre quella sensazione che lei non fosse giusta, che non fosse all'altezza del ruolo, (non dico delle persone che aveva intorno) della fortuna che le era capitata. Ma crescendo capisco che forse il senso era un'altro. Il contrario. Era quel posto che non era degno di lei. Non ne valeva la pena. Vorrei averlo capito da piccola.
P.S. In foto, vediamo l'esemplare di Barbie Sissi. Io ce l'avevo. L'avevo espressamente chiesta a Babbo Natale. Bei tempi. Mi piacerebbe ritrovarla (anche perchè probabilmente vale la sua discreta cifra su eBay), ma purtroppo dopo tre traslochi mi sembra difficile.
10- La donna che ha cambiato la mia vita, Lady Joanne Rowling. Da quando avevo otto anni, lei mi ha insegnato come si risolvono i problemi. Forse avrei dovuto metterla un po' più in alto, ma ho scoperto della sua esistenza solo di "recente". Mi spiego. Per me lei era solo una specie di cronista, non un'inventrice. Appunto, solo in tarda età mi sono resa conto di quanto sia brillante e british la sua scrittura.
9- Gertrude. Da quando ho letto la prima volta, in quinta ginnasio, le fatidiche parole "e la sventurata rispose" ho cambiato molte volte i miei sentimenti verso la Monaca di Monza. Ora posso dire che effettivamente mi fa pena. Però inizialmente l'ho odiata. Mi sembrava proprio scema. Mi incazzavo da morire (certo non ai livelli delle incazzature contro Lucia, una scopa a cui avevano fatto indossare un vestito), credevo che si fosse fatta fregare. Prima dai suoi, che si erano sbarazzati di un'erede come se fosse una vecchia Barbie con i piedi mangiati, e poi da quel fellone di cui non ricordo il nome. Ma ovviamente oggi capisco che si era solo persa, e neanche per colpa sua. Sognavo di essere lei e di scappare via. Con l'Innominato, sarebbero stati un'ottima coppia.
7- Francesca da Polenta. E qui si stanno raggiungendo livelli di epica inenarrabili. Anzi, narrabili da Uno solo. Sono ancora emozionata. Altro che Giulietta! Giulietta gli porta le borse alla signorina, qui. Ma perchè proprio lei, cioè, oltre al fatto che sia l'incarnazione stessa dell'amore romantico, s'intende. Perche quando ero piccola i miei (tutta colpa loro cacchio) mi hanno portata in gita a Gradara. Potete ben immaginare quanto me ne fregasse a me a quell'età di vedere uno "stupido castello". Mia madre ebbe la geniale idea di raccontarmi della fantasmagorica storia (opportunamente censurata) avvenuta nella rocca. L'inventiva di mia mamma riuscì perfino a modificare la storia, aggiungendo una parte in cui Francesca tentava di nascondere Paolo in una botola, solo perchè nella stanza in cui eravamo c'era effettivamente una botola. Naturalmente fissai la botola estasiata per un buon quarto d'ora, stando buona buona a fantasticare di amori in costumi d'epoca, uno dei miei sport preferiti a tutt'oggi. (Ora capisco come mi vengono certe idee che mi rendono la baby-sitter migliore del mondo, dopo Julie Andrews, naturalmente.) Adesso che sono vecchia me lo sogno ancora della scintilla che esplode durante la lettura. Sempre.
6- Matilde di Canossa. Lei mi piace tanto prima di tutto perchè era una donna di potere, un po' come Cersei, solo che non era un'arrivista, non aveva sposato il vincitore, anzi era lei stata data in sposa a un povero cristo da cui più tardi si separò, e poi perchè era intelligente. Probabilmente non avrebbe avuto occasione di sfruttare il suo potere se non fosse stata così intelligente. E poi era una che andava in guerra e faceva la pace. Letteralmente. Lei ha costruito una pace. Avrebbero dovuto farla santa.
5- Michonne. Vabbè almeno una, di donna con la spada, me la dovevate far mettere. Se la giocavano lei, la Sposa e Brienne. Impersona la mia teoria del "meno è meglio". Meno un personaggio parla, meglio è.
4- Liz. La seconda delle sorelle Bennet è l'esempio di donna intelligente, con la risposta pronta, affascinante a cui ancora oggi "mi ispiro". Potrebbe suonare strano, ma le sono molto affezionata, è come un'amica.
3- Mulan. Eccomi. Guardatela, lei prova a impegnarsi, ma è intelligente, disorganizzata, perennemente in ritardo, non proprio educata. Non sa chi è, non sa dove sbattere la testa. Soluzione? Scappare. Ogni riferimento a cose o persone reali è assolutamente casuale.
2- Eowyn. Non voglio neanche sentire cosa hanno da dire al riguardo coloro che non hanno letto il libro (ma questo è l'unico caso, di solito ascolto tutti <3). Naturalmente il film bla bla capolavoro bla bla il mio film preferito eccetera, ma questo personaggio è stato un pochino maltrattato, anche per colpa del montaggio finale (lo so che nella versione estesa c'è un po' di più della sua storia), ma fatto sta che lei nel libro ha voglia di morire, non vuole prendersi le sue responsabilità, non ha per niente voglia di andare avanti, gliene frega un tubo del suo "popolo", lei si è convinta che il suo posto è laggiù sul campo, dove magari può anche abbandonare questa valle di lacrime infestata da parenti e amici morti, un'amore non corrisposto e responsabilità da cui scappare. Fila tutto, mi sembra. He ma che tristessa, direte voi, e metti al numero due una depressa suicida? Ovviamente no. Perchè lo sapete tutti benissimo che alla fine della fiera questa depressa suicida fa la figura dell'eroina e riesce a lasciarsi il passato alle spalle, cominciando una nuova vita. Per questo è la numero due.
1- Luna Lovegood. Non c'è altro da dire.
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